L’idea di realizzare questo modello è partita da un video visto per caso in rete, dove un olandese si divertiva a guidarne uno in un parcheggio. Entusiasmato, sono partito a raccogliere disegni ed immagini del camion americano per eccellenza, ovvero il Peterbilt 359. Leggi la mia storia e guarda le foto e i video che ho realizzato mentre costruivo il mio modello!
Lunghezza trattore
120 cm
Lunghezza completa
515 cm
Larghezza
65 cm
Peso trattore
190 Kg
Peso complessivo
560 Kg
Motore
750 W / 36 V
L’idea di realizzare questo modello è partita da un video visto per caso in rete, dove un olandese si divertiva a guidarne uno in un parcheggio. Entusiasmato, son partito a raccogliere disegni ed immagini del camion americano per eccellenza, ovvero il Peterbilt 359. La cabina ha richiesto parecchie ore di lavoro, ho dovuto costruire una carcassa il legno perfettamente in scala, che ho utilizzato per creare il controstampo in resina.
Grazie al distaccante ed a molta pazienza, ho ricavato la cabina definitiva in vetroresina leggera e resistente e, con qualche ora di paziente levigatura e rifinitura, sono arrivato al risultato finale. Costruito con due tubolari in ferro da 60x30mm e 1,5mm di spessore, il telaio è robusto e può sopportare grossi pesi e torsioni, grazie ad una struttura dedicata e collegata al telaio principale attraverso quattro molle e due robuste linguette in ferro, il motore da 750 watt a 36v si muove assieme alle ruote e con una trasmissione pignone-catena trasmette il moto alle ruote gemellari.
Per lo sterzo, mi son ispirato al sistema utilizzato nei go-kart, dove le due ruote hanno un differente raggio di sterzata tra quella interna ed esterna alla curva che si effettua. Il tutto viene mosso da un motore a 12v derivato da un crick elettrico con molta forza di torsione.
Per avere un vero camion, bisogna avere la tromba giusta, quindi ho installato sotto al cofano del modello un mini-compressore bicilindrico a 12v che eroga fino a 10 bar di pressione. Con due elettrovalvole controllo due tipi di trombe: due sono poste sopra la cabina, più piccole in scala, e due situate sotto al telaio in misura reale. Per rendere il modello ancora più realistico, ho installato una macchina del fumo, di quelle che si usano in discoteca e, dopo una lunga ricerca, sono riuscito a trovarne una di dimensioni ridotte, tali da permettermi d'installarla sotto al telaio.
Rimane ancora il problema di farla funzionare, visto che richiede 220v e quindi sono costretto ad installare un inverter che da 12v mi generi 220v. I camion americani si distinguono sopratutto per le cromature, quindi devo dotare il mio modello il più possibile di componenti cromati. I più importanti sono i serbatoi, che ho ricavato da dei comuni tubi in plastica utilizzati nell'edilizia, chiusi alle estremità con legno/stucco per carrozzieri e con ore di levigatura sono diventati dei veri serbatoi. I filtri dell'aria posti ai fianchi della cabina li ho creati allo stesso modo.
Tutte le parti cromate del modello sono state create in plastica e stucco e, grazie ad un trattamento specifico fatto in una ditta specializzata, sono diventate come si vedono. Ultimo grosso ostacolo rimane l'alimentazione del modello, che richiede un grosso quantitativo d'energia.
Ho scelto d'installare tre batterie al gel ad alte prestazioni che erogano 50Ah e ben 900A di spunto ciascuna; il motivo di questa scelta viene dall'ottima resistenza e dall'elevato numero di cicli carica-scarica che questo tipo di batterie supporta. Unico svantaggio è il peso, ben 54Kg che gravano sul telaio e sulla schiena quando lo devo spostare o trasportare. Un modello elettrico risulta silenzioso e poco realistico, quindi ho installato un modulo sonoro della Tamiya che simula tutti i suoni dei veri camion, però il volume audio è troppo basso per il mio caso. Sono costretto a montare un amplificatore audio, il quale prende il segnale del modulo, lo aumenta e lo riproduce grazie a due casse coassiali installate sotto la cabina rivolte verso il basso. Il grande volume di cavi e connessioni elettriche ha creato non poche interferenze alla ricevente del radiocomando, che alla prima installazione ha cominciato a fare un po' di testa sua.
Per arginare questo problema, sono costretto a separare tutte le alimentazioni dei vari servi, twistare i cavi e tenerli il più lontano possibile dai fili dei segnali che partono dalla ricevente. Le dimensioni ed il peso del modello mi hanno costretto ad avere un occhio di riguardo in più sulla sicurezza ed il controllo del mezzo: 210cm di lunghezza, 100cm di altezza e 60 di larghezza, con un peso che sfiora i 180Kg non sono pochi e perdere il controllo non è una cosa piacevole. Due sono le soluzioni che ho scelto: la prima è un pulsante d'emergenza a fungo posto nel retro cabina che, se viene premuto, blocca immediatamente ed interrompe tutte le alimentazioni; la seconda sono i "Fail-Safe" installati per ogni servo, che impediscono a questi d'impazzire in caso di mancato segnale.
La costruzione di questo modello mi ha portato via molte ore di sonno durante i nove mesi di costruzione, ma ogni volta che lo vedo seguirmi mentre cammino o trasportarmi, è una soddisfazione indescrivibile; considerando poi che sono pure il primo ad aver realizzato un modello del genere in Italia, la gioia aumenta ancor di più.
Unico consiglio che posso dare a chi volesse cimentarsi nella costruzione di un modello del genere, è munirsi di molta pazienza, avere costanza e possibilmente, come ho fatto io, progettare, se si è in grado, il modello a CAD 3D, aiuta molto nelle operazioni di costruzione dei particolari, ti permette di vedere prima gli ingombri e la possibilità di simulare meccanismi prima di costruirli effettivamente.
Da considerare il volume ed il peso di un modello del genere, gli spostamenti ed il trasporto.....cominciano ad essere una cosa laboriosa e difficile.Ora sto cominciando a costruire il semirimorchio per questo Peterbilt, sarà un trasporto NASCAR molto particolare e farà arrivare il modello a ben 5 metri di lunghezza complessivi, quindi l'avventura continua...